Ore 18:30, Kyoto, rail station. Provo a scaldarmi le mani mentre sono in attesa di prendere il locale che mi porterà ad Osaka. Fa freddo e la neve scende lentamente a fiocchi... fa freddo anche sotto il mio lungo cappotto e la mia sciarpa avvolta e stretta attorno al collo...
non sono certo abituato a queste temperature e le mie attività sensoriali entrano subito in crisi...:
l'aspiratore portatile che porto sempre con me (... il naso) non da più segni di vita, mentre quella boccia lucida che mi hanno messo al posto della testa sta fumando per effetto della convezione ... il che vuol dire che almeno lei, la mia testa, è un pò più calda dell'aria... probabilmente per riscaldarla sta bruciando l'unico neurone che mi era rimasto...
Congelato e immobilizzato dalla testa ai piedi, passando anche per gli effetti personali, osservo un locale, illuminato a giorno e con pochi passeggeri, passarmi davanti sul binario di fronte.
Fermo, con lo sguardo fisso davanti a me, lo vedo scivolare via e d'improvviso al suo posto vedo comparire una geisha, seduta su una panca del binario... è la mia prima geisha in giappone... un vero evento... qui la chiamano geiko
e resto colpito dal suo sguardo fisso, dal suo portamento impeccabile, dalla sua pettinatura ricercata, dal suo bianco trucco che le dipinge il viso... e... dal suo sorriso triste mentre, forse, il suo sguardo sta incrociando per caso il mio...
ci separa solo la neve che... lentamente scende a fiocchi... ma il suo sguardo sembra lontano anni luce, come se appartenesse ad un'altra dimensione...
芸者 (geisha o letteralmente "persona delle arti"...)non sono certo abituato a queste temperature e le mie attività sensoriali entrano subito in crisi...:
l'aspiratore portatile che porto sempre con me (... il naso) non da più segni di vita, mentre quella boccia lucida che mi hanno messo al posto della testa sta fumando per effetto della convezione ... il che vuol dire che almeno lei, la mia testa, è un pò più calda dell'aria... probabilmente per riscaldarla sta bruciando l'unico neurone che mi era rimasto...
Congelato e immobilizzato dalla testa ai piedi, passando anche per gli effetti personali, osservo un locale, illuminato a giorno e con pochi passeggeri, passarmi davanti sul binario di fronte.
Fermo, con lo sguardo fisso davanti a me, lo vedo scivolare via e d'improvviso al suo posto vedo comparire una geisha, seduta su una panca del binario... è la mia prima geisha in giappone... un vero evento... qui la chiamano geiko
芸妓 (geiko)
e resto colpito dal suo sguardo fisso, dal suo portamento impeccabile, dalla sua pettinatura ricercata, dal suo bianco trucco che le dipinge il viso... e... dal suo sorriso triste mentre, forse, il suo sguardo sta incrociando per caso il mio...
ci separa solo la neve che... lentamente scende a fiocchi... ma il suo sguardo sembra lontano anni luce, come se appartenesse ad un'altra dimensione...
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